Apro gli occhi in una camera oscura seguendo mia madre e gioco con i computer sulle orme di mio padre da quando le interfacce grafiche erano quasi fantascienza;
due passioni che viaggiano parallele senza incontrasi per molti anni fino a quando il digitale non incontra la fotografia con prepotenza- stavo finendo il liceo e iniziando l’università.
Nel frattempo ho giocato coi colori in tutti le loro forme indagando la potenzialità e l’espressività di ogni tecnica facendone un lavoro per quasi un decennio
Siamo a metà dei 2000 quando tutto si riunisce, i pezzi combaciano e le possibilità si moltiplicano.
Le frontiere si abbattono, fotografia, sviluppo ed informatica diventano tre attori di un solo spettacolo che sto imparando a dirigere.